PER UN SECONDO IN PIU’

PER UN SECONDO IN PIU’

Tempo

E con questa piccola pillola astronomica in cui si parla del secondo in più che aggiungeremo questa notte ai nostri orologi, l’Associazione Pontina di Astronomia augura a tutti i presenti un sereno e felice anno nuovo!

Brutta notizia per tutti quelli che sperano di buttarsi il 2016 alle spalle il prima possibile.

Infatti dovremo aspettare un secondo in più del normale per stappare spumanti e brindare!

Oggi conteremo 3…2…1…1… auguri!!! Non sbagliatevi!

Oltre ad essere stato bisestile, il 2016 tenta di sopravvivere a tutti i costi chiedendo anche un secondo in più: e noi glielo diamo.

Il 2016 terminerà quindi con ben 31622401 secondi, non 31622400 secondi come un anno bisestile normale e non con 31536000 secondi come un anno standard.

Perché tutto ciò?

Dal 1967 il secondo è determinato e scandito con estrema precisione da orologi al Cesio.

Questi orologi scandiscono il tempo in modo sempre regolare non tenendo conto della rotazione terrestre che sta pian piano rallentando.

È importante avere un riferimento temporale, come quello fornito dagli orologi al Cesio, sempre stabile soprattutto per applicazioni scientifiche, tecniche, informatiche o di scambi finanziari.

Se invece di usare gli orologi al Cesio continuassimo a definire il secondo come una frazione dell’anno allora, anno dopo anno, secolo dopo secolo, avremmo dei secondi sempre più lunghi!

Quindi è importante avere un riferimento temporale stabile ma è altrettanto importante fare in modo che l’orario scandito dal nostro orologio sia sincronizzato con i fenomeni astronomici che governano la nostra vita: non sarebbe possibile pensare che quando il mio orologio batta le 12, il Sole sia ancora basso sull’orizzonte.

Ecco quindi che per mantenere sia il sincronismo con il tempo scandito dal movimento del nostro Sole in cielo che un secondo sempre della stessa durata ogni tanto dobbiamo “ingannare il tempo” aggiungendo o togliendo un secondo detto intercalare.

Dal 1972 è stato sempre necessario aggiungere ogni tanto un secondo e mai toglierlo perché il moto di rotazione terrestre tende a rallentare per colpa delle forze mareali.

Ma è anche vero, e questo è un grosso problema, che non si può predire quando bisognerà aggiungere tale secondo intercalare.

Questo perché la variazione del periodo di rotazione terrestre dipende da fenomeni caotici o che ancora non conosciamo approfonditamente.

Ad esempio il terremoto del 26 dicembre 2004, magnitudo 9.3, oltre a spostare l’inclinazione dell’asse terrestre ha accelerato la rotazione terrestre di ben 3 millisecondi.

Non esiste quindi una regola fissa da seguire per capire quando inserire un secondo intercalare a differenza della ben nota regola degli anni bisestili.

In pratica l’ente responsabile della regolazione del tempo, chiamato IERS (International Earth Rotation and Reference Systems Service) ogni tanto annuncia la necessità di aggiungere un secondo.

Il secondo si è deciso di aggiungerlo sempre alle 23:59 del 30 Giugno o del 31 Dicembre, orario di Greenwich. Tenendo conto del nostro fuso orario quindi dopo le 00:59:59 non avremo l’1:00:00 ma ancora le 00:59:60!

Andrea Alimenti