LA STAZIONE SPAZIALE
Carissimi amici ciechi ed ipovedenti,
Anche quest’anno, come gli anni passati, io con i miei amici e collaboratori dell’Associazione Pontina di Astronomia, durante tutta l’estate, abbiamo passato molte serate all’aperto, spiegando la volta celeste agli appassionati del cielo.
Quest’anno però, in alcune serate, ho notato con piacere che il picco di maggiore interesse e divertimento per la gente era in corrispondenza di ciò che raccontavo a proposito di un puntino luminoso che solcava il cielo.
Si vedeva chiaramente che non si trattava di un aereo perché non aveva nessuna luce intermittente e questo incuriosiva di più i presenti i quali diventavano irrefrenabili con le domande a mano a mano che il puntino si avvicinava sempre di più all’orizzonte per poi scomparire.
Che cos’era? Era la Stazione Spaziale Internazionale orbitante!
Un puntino luminoso che di solito passa inosservato.
E’ solo un puntino, ma è pieno di cose e persone molto interessanti che vivono in un ambiente molto particolare che non tutti conoscono.
La NASA fornisce ogni tipo di informazione su tutto ciò che riguarda le caratteristiche, le attività, la vita e gli esperimenti scientifici che vengono svolti a bordo.
La conoscenza di ciò che sto per raccontarvi viene dalle mie osservazioni dei filmati che seguo incessantemente – anche in diretta- per curare il mio autoaggiornamento su tutto ciò che riguarda lo spazio.
Ecco anche a voi qualche immagine di quell’ambiente così particolare che destava tanto interesse ma anche tanta ilarità fra la gente durante le serate estive.
Si chiama anche International Space Station, all’americana, che abbreviato diventa ISS.
E’ un enorme laboratorio spaziale ampio come un campo di calcio (metri 100 x 70), pesa 450 tonnellate e si trova a 400 km di altezza.
A vederlo da vicino si presenta come una specie di grosso tubo con un diametro medio di 3 – 4 metri, mentre l’interno è di sezione quadrata con il lato di circa 2,5 mt.
Ha 20 bracci lunghissimi alle cui estremità sono attaccati enormi pannelli fotovoltaici che hanno una superficie totale di circa 4000 metri quadrati per la produzione dell’energia elettrica.
La sua velocità è di 28.000 km/h; per fare un giro intorno alla Terra impiega solo un’ora e mezza, per questo motivo nella stessa serata è possibile vederla dalla terra anche più volte.
Ogni volta ci mette pochi minuti ad attraversare il cielo sopra le nostre teste da ovest verso est ed ogni volta la gente rimane a bocca aperta a guardare e a pensare quanta importanza, tecnologia e vita c’è in quel puntino così piccolo ma anche così grande.
Il suo volume abitabile è circa 300 metri cubi – come può essere lo spazio di un appartamento di 5 stanze – ma lì non ci sono stanze, c’è un lungo corridoio principale con alcune brevi diramazioni secondarie che servono per l’attracco delle navette spaziali che trasportano materiali e persone.
Ci sono moltissime apparecchiature elettroniche per il controllo dell’orbita e per l’effettuazione dei numerosi esperimenti scientifici molto particolari che possono essere fatti solo lì dentro.
Infatti lì non c’è la gravità, o meglio, la gravità c’è ma non si sente.
La ISS con la sua velocità è come se fosse sempre in “caduta libera” intorno alla Terra e chi ci sta dentro è anche lui in caduta libera insieme con la ISS e quindi rispetto alla ISS non ha nessun peso e perciò galleggia nell’aria che c’è all’interno.
Ovviamente dove non c’è gravità non si può camminare perché non c’è modo di stare con i piedi per terra.
Gli astronauti però per tenere i muscoli e le ossa sempre efficienti camminano e corrono, ogni giorno fanno 2 ore di palestra: hanno una varietà enorme di esercizi da eseguire con tanti strumenti tra cui anche un tapis-roulant dove fanno parecchi chilometri di corsa sudando come cavalli.
Ma come fanno a camminare ed a correre sul tapis-roulant? Vengono legati con delle grosse molle che li tirano verso il basso per simulare la gravità. Ovviamente, ognuno ha le molle regolate in proporzione al proprio peso.
L’abbigliamento abituale degli astronauti all’interno della ISS è di tipo casalingo: calzini, pantaloncini ed una maglietta. Mettono le scarpe quando devono fare lavori pesanti e mettono la tuta spaziale quando devono lavorare all’esterno della ISS o quando devono fare il viaggio di ritorno verso Terra.
Per muoversi ed andare da una parte all’altra nella ISS nessuno cammina, si vola, si galleggia nell’aria.
Si mettono in posizione orizzontale a mezz’aria, si danno una spintarella con le mani toccando le varie maniglie poste un po’ ovunque sopra, sotto, destra e sinistra in quel tubone dove vivono e partono come dei …”superman” orizzontalmente verso la direzione scelta, a volte con i piedi in avanti, a volte con la testa in avanti: 5…10 metri… ma siccome è difficile mirare giusto, spesso vanno a finire contro le apparecchiature e si devono proteggere anche perché per fermarsi non hanno i freni a disco ma solo le mani.
E’ chiaro che stiamo parlando di velocità minime, come una persona che cammina.
Perché in questo periodo c’è tanto interesse per la Stazione Spaziale? Il motivo sta nel fatto che uno dei 6 astronauti che adesso si trovano lì dentro è un italiano.
Si chiama Luca Parmitano ed è un Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana (come me, ma io ho quasi due volte i suoi anni) è di Paternò (CT).
E’ salito lassù il 28 maggio scorso insieme ad un russo e ad una donna americana e torneranno a casa l’11 novembre prossimo: quasi sei mesi di permanenza.
Ogni tre mesi c’è un cambio: 3 nuovi arrivano e 3 “vecchi” ritornano a casa dopo una permanenza di sei mesi.
Abbiamo detto che all’interno della ISS nessun corpo ha peso, diciamo che “manca” la gravità.
Non cade nulla verso il basso o sul pavimento, niente va giù, tutto rimane lì dove lo lasci, anche a mezz’aria.
L’atmosfera che c’è all’interno è molto simile a quella che c’è sulla Terra: l’ossigeno si prende dall’acqua (con l’elettrolisi) e l’azoto si porta su con le bombole.
L’aria che serve per respirare deve circolare sempre, ci sono dei potenti aspiratori che la prelevano, la depurano e la rimettono in circolo, quindi non è mai ferma, si muove sempre e con questo movimento porta lentamente con sé tutto ciò che galleggia a mezz’aria se non è bloccato o ancorato da qualche parte.
Per questo motivo gli astronauti devono stare legati quando dormono perché altrimenti potrebbero essere portati in giro durante il sonno correndo qualche pericolo.
Naturalmente il lettino non c’è.
Per dormire ogni astronauta ha il suo sacco a pelo (senza pelo) che è fissato al muro o al soffitto della propria piccolissima stanzetta che non è più grande di un paio di metri quadrati.
Possono dormire in qualunque posizione perché nella ISS non c’è la posizione orizzontale o verticale, e quindi c’è chi dorme attaccato al soffitto, chi dorme attaccato ad uno dei pannelli laterali, chi con la testa su, chi con la testa in giù, per loro fa lo stesso, ma tutti dentro il sacco che è fissato da qualche parte con delle cinghie.
Quando dormono con le braccia fuori dal sacco, sono veramente buffi perché le braccia galleggiano anch’esse e sembra che stanno acchiappando le mosche e invece stanno dormendo …
Per quanto riguarda la pulizia personale, gli astronauti non si possono lavare come ci laviamo noi.
Lì non cade nulla, neanche l’acqua, se vuoi bere un bicchiere d’acqua, giri il bicchiere ma l’acqua non scende, per bere devi usare per forza una cannuccia.
La doccia non esiste, non si può fare.
Prima di tutto perché non si può sprecare neanche una goccia d’acqua, inoltre c’è da ricordare che l’acqua della doccia non andrebbe giù, si fermerebbe intorno alla testa, senza cadere, tappando occhi, naso, con qualche rischio di soffocamento.
E allora come si lavano gli astronauti?
Bagnano un asciugamani con un po’ d’acqua e quando è bello umido lo strofinano sulle parti del corpo che sono da pulire. Tutto qua.
E i denti?
Si prende lo spazzolino, si mette un po’ di dentifricio, si strofina lo spazzolino sui denti… sopra, sotto, destra, sinistra… e quando i denti sono puliti il dentifricio viene ingoiato, si beve mezzo goccio d’acqua, si asciuga lo spazzolino e si rimette tutto a posto. Stop.
Le donne e gli uomini come si lavano i capelli?
Fare lo shampo è un’operazione che richiede solo pochi minuti anche per le donne che hanno i capelli lunghi: si prende il tubetto dello shampo, se ne versa un po’ direttamente in testa fra i capelli, niente acqua, con le mani si massaggia, si strofina a piacere, alla fine si puliscono i capelli con l’asciugamani inumidito e si possono pettinare. Finito.
Anche i capelli galleggiano e le astronaute che li hanno lunghi, ovviamente non li hanno mai sulle spalle ma sempre dritti come aghi per aria in tutte le direzioni.
Loro sanno di essere buffe e sono le prime a ridere davanti alle telecamere.
Cosa mangiano gli astronauti?
Principalmente cibi sotto vuoto preconfezionati, ognuno secondo il proprio menu concordato a terra con i nutrizionisti della NASA.
Ma quasi ogni mese, insieme ai vari rifornimenti tecnici per la Stazione Spaziale arrivano anche verdure e frutta fresca.
Lì le sedie non ci sono, non servono.
Per stare fermi quando si mangia bisogna infilare i piedi sotto le maniglie del pavimento.
Si mangia tutti insieme, in allegra compagnia, ma non stanno tutti intorno al tavolino da pranzo dove ci sono le cose da mangiare, alcuni si mettono intorno al tavolino ed altri si mettono sopra, a mezz’aria e galleggiando con la faccia in giù mangiano, bevono e chiacchierano tutti insieme.
Ma dopo aver mangiato e bevuto sicuramente -prima o poi- bisognerà anche… O no?
Ma come si fa ad usare il bagno dove non c’è la gravità e nulla cade verso il basso…?
A questo punto spero proprio di non creare qualche imbarazzo a nessuno.
Stiamo per entrare in un bagno di circa 1 metro di larghezza per 1 metro e mezzo di profondità.
Scusate ma mi viene da ridere se penso…”a giugno siamo partiti parlando del solstizio d’estate, poi dell’afelio, poi le stelle cadenti, l’equinozio d’autunno e adesso che ci azzecca questo bagno con l’astronomia?
E’ vero che è il bagno più alto dell’universo, ma forse ho sbagliato qualcosa!
Proseguiamo, con la speranza che dopo questa mail non vi cancellerete tutti dalla lista J.
A bordo della ISS ci sono due bagni, sono identici e funzionano allo stesso modo sia per gli uomini che per le donne.
Abbiamo già detto che lassù l’acqua è molto preziosa e perciò anche i liquidi (sudore, urine) di 6 persone è roba molto preziosa che ovviamente non può andare sprecata.
Il sudore viene prelevato tramite la depurazione dell’aria, le urine sono prelevate dai bagni, è opportuno quindi mantenerle separate dalle parti solide per non essere costretti -dopo- a doverle separare.
Nel bagno, quindi, la via per i liquidi è nettamente separata dalla strada che faranno le parti solide.
Per…depositare queste ultime c’è un piccolo sedile grande come un piatto, con un foro di circa 10 cm al centro.
Ognuno ha il proprio copri-sedile, si siede lì, si lega (non certo per evitare l’effetto…missileJ) e si libera delle parti solide.
Per i liquidi invece bisogna prendere un tubo leggero e flessibile -diametro 5/6cm- che è appeso lì a fianco.
All’entrata di questo tubo si applica il proprio imbutino personale (rotondo per i maschietti ed ovale per le femminucce) e con la mano si tiene il tubo laddove deve ricevere i liquidi.
E la mano deve stare ferma…. altrimenti… lì non va niente per terra, tutto galleggia e se ne va in giro … J
Questa è la posizione di un astronauta nel bagno.
Una sola mano è libera.
Ovviamente noi qui sulla Terra abbiamo la gravità che nel bagno ci facilita molto le cose, lassù ci pensano le pompe di aspirazione a portare nei rispettivi contenitori i due tipi di materiali.
Come abbiamo già detto, i liquidi diventeranno acqua potabile, i solidi verranno raccolti in contenitori , saranno sterilizzati, disidratati e mandati sulla Terra con il primo volo.
Ci sarebbero da dire molte altre cose interessanti, specialmente riguardo agli esperimenti scientifici che si fanno a bordo della ISS, ma ci fermiamo qui.
L’anno prossimo 2014 a novembre andrà lassù la prima donna italiana: Samantha Cristoforetti, di Milano, è un capitano dell’Aeronautica Militare Italiana ed è in addestramento spaziale già da due anni.
Il mese prossimo -novembre- torneremo a parlare di astronomia, quella vera.
Ricordatevi di comunicare questa iniziativa anche ai vostri amici.
Con piacere vi dico che stiamo diventando sempre più numerosi, vi ringrazio.
A tutti un caro saluto,
Andrea Miccoli