ALTARE
ALTARE
LA COSTELLAZIONE
L’Altare (in latino Ara, sigla Ara) è una piccola costellazione australe visibile con difficoltà solo dalle regioni meridionali dell’Italia.
Le coordinate del punto centrale sono: 17h 00min di Ascensione Retta (AR) e -55° di declinazione (delta).
LE STELLE
Non ci sono stelle di particolare interesse per l’astrofilo.
GLI OGGETTI CELESTI
Non ci sono oggetti celesti di particolare interesse per l’astrofilo.
L’asterismo della costellazione dell’Altare
L’Altare visto da Hevelius
IL MITO
Il nome originario deriva dal nome dell’Altare dedicato al Centauro Chirone, la creatura terrestre più saggia.
BLU MOON – LUNA BLU
BLU MOON – LUNA BLU
Non si tratta di un effetto cromatico ma di una curiosità legata al calendario, poiché Blue Moon è semplicemente un’espressione popolare diffusa nel mondo anglosassone, con cui si indica che nello stesso mese è possibile osservare per due volte la Luna piena.
Si tratta di un evento non molto frequente, tanto che la frase “once in a blue moon ” ( una volta ogni luna blu ) è rimasta come modo di dire per indicare un evento raro.
Questa particolare situazione si verifica in media ogni 2 anni e mezzo.
Nel 2009 si è avuta la Blu Moon il 31 dicembre, la successiva si avrà nell’agosto del 2012.
ADDIO 2013
ADDIO 2013
Carissimi amici ciechi ed ipovedenti,
la cometa di cui vi ho parlato il mese scorso -la cometa ISON- non c’è più, è finita!
Proprio così, aveva alimentato le previsioni più rosee e più ardite circa la sua visibilità nel limpido e freddo cielo invernale ed invece ha terminato la sua lunga esistenza nel momento in cui ha realizzato il suo sogno sfiorando il Sole, come il “Consalvo” leopardiano: il bacio tanto desiderato è arrivato insieme con la morte! La morte più bella, secondo il Leopardi.
L’infuocata atmosfera solare l’ha fatta svaporare tutta e la forza di gravità ha sbriciolato e distrutto il piccolo nucleo.
Qui a Latina abbiamo cercato di vederla durante il suo avvicinamento al Sole la mattina del 24 novembre, alle 6 di mattina, eravamo pronti all’appuntamento, infreddoliti ma speranzosi, ma purtroppo, le nuvole non hanno aperto nessun varco nella sua direzione.
Speravamo che in seguito, dopo il passaggio ravvicinato con il Sole, saremmo riusciti a vederla, per questo l’abbiamo seguita con molta trepidazione la sera del 28 novembre sul PC tramite Internet nei momenti cruciali ed invece abbiamo assistito in diretta al suo funerale: l’abbiamo vista che si avvicinava al Sole con tutta la sua splendida e lunga coda (circa 20 milioni di km) e subito dopo il passaggio ravvicinato, invece della cometa restava un buffetto di polvere che si allontanava dal Sole seguendo la stessa orbita e diventando sempre meno evidente. Amen.
Ce ne stanno molte altre in cielo, ma nessuna è visibile facilmente ad occhio nudo come sarebbe stata la Ison a dicembre.
Per tutti sarebbe stata la cometa di Natale, la stella-cometa che non manca mai in nessun presepe. La sua presenza in cielo sarebbe stata un gradito regalo ed un segno di buon auspicio in previsione di tempi non facili.
Comunque, in tutto questo mese di dicembre, in cielo c’è ugualmente un bel regalo: si tratta dell’astro più luminoso per noi dopo il Sole e la Luna: è il pianeta Venere.
In dicembre si vede ogni sera subito dopo il tramonto del Sole per più di un’ora proprio nella zona dove è tramontato il Sole, leggermente a sinistra.
Da gennaio 2014 fino ad ottobre, si vedrà di mattina, prima dell’alba.
C’era anche ai tempi della nascita di Cristo, allora insieme a Venere c’era anche Giove: i due pianeti in assoluto più luminosi erano in una congiunzione così stretta cioè così vicini prospetticamente da far pensare ad una sola luce, la luce di una stella speciale: la stella-cometa, appunto.
Esistono le stelle, esistono le comete, ma le stelle-comete esistono solo nei presepi natalizi, non esistono nella realtà.
Venere è un puntino molto bianco e molto luminoso, che un ipovedente sicuramente può vedere ogni sera di dicembre dalle 17 alle 18 circa.
Come tutti i pianeti, Venere non brilla.
E’ una luce fissa, statica, non varia né di intensità né di colore mentre le stelle, tutte le stelle brillano, cioè la loro luce ha un certo tremolio.
Come mai le stelle brillano ed i pianeti no? Le stelle sono dei puntini microscopici di luce, anche luce intensa, ma sempre puntini piccolissimi dovuti alla grandissima distanza delle stelle da cui proviene quella luce.
Quel raggio di luce arriva ai nostri occhi e nell’attraversare tutta la turbolenta atmosfera terrestre subisce deviazioni e rifrazioni che gli fanno cambiare leggermente, ma continuamente, intensità e colore.
I pianeti invece, sono relativamente vicini, si vedono come delle piccole rotondità che riflettono la luce del Sole e quindi verso di noi non viaggia un raggio sottile di luce ma un fascio di raggi provenienti dalla superficie del pianeta, nel loro insieme i raggi si comportano come un fascio di luce stabile.
Ecco perché la luce dei pianeti non è tremolante al contrario delle stelle che, più o meno, brillano tutte.
Anche una stella grandissima come Antares (dello Scorpione) una delle più grandi dell’universo, per la grande distanza che ci separa da lei la vediamo come un minuscolo, piccolissimo puntino tremolante.
Eppure, è così grande che se Una Mano mettesse Antares al posto del nostro Sole noi staremmo dentro il Sole.
In quel caso la vita non si sarebbe mai sviluppata e la Terra sarebbe stata un pianeta arido come Mercurio, Venere o Marte.
Anche il nostro “piccolo” Sole fra 4 miliardi di anni si dilaterà tanto da sfiorare, quasi, la Terra arroventandola.
E’ chiaro che quando questo succederà qualunque forma di vita sulla Terra sarà già sparita e dopo un altro miliardo di anni anche il Sole si spegnerà definitivamente diventando una stella piccolissima ma pesantissima quindi molto densa, senza produzione di luce né calore: una stella Nana Bianca.
Questa è la fine che farà il nostro Sole.
Ed i pianeti saranno ancora lì a girargli intorno….per sempre, così, fino alla fine dell’universo.
E cioè? Fino a quando? Quando dovrebbe esserci la fine dell’universo?
Non si sa….nessuno lo può dire.
Si sa con grande certezza quando l’universo è nato ma non si sa quando terminerà.
E’ nato quasi 14 miliardi di anni fa da un puntino densissimo che è esploso (Big-Bang) espandendosi velocemente in tutte le direzioni, un po’ come una bomba o un fuoco d’artificio. In quell’attimo è nato tutto: il tempo, lo spazio e la materia.
Quindi, la domanda “cosa c’era prima del Big Bang?” non ha nessun senso, sarebbe come chiedere “com’era questa mela prima che nascesse?”
La stessa cosa dicasi per lo spazio che ancora oggi sta “crescendo” si sta espandendo.
Hanno misurato la velocità di questa espansione, cioè quanti km l’universo si espande ogni secondo ed hanno misurato anche quanto è grande; poi, sono andati all’indietro togliendo ogni secondo -alle dimensioni attuali- i km di espansione guadagnati nel tempo ed ovviamente più si andava indietro nel tempo e più l’universo risultava piccolo e giovane e continuando così sono arrivati a quando l’universo aveva età zero e di dimensioni zero e quello era il momento della nascita: 13,7 miliardi di anni fa.
Su questo non ci sono -quasi- dubbi.
I dubbi ci sono sulla fine che farà il nostro universo:
1-Continuerà ad espandersi per sempre? All’infinito?
2-Si espanderà fino ad un certo punto e tutto finirà e resterà così?
3-Si espanderà fino ad un certo punto e da quel momento in poi -mancando la forza propulsiva dell’esplosione- tutto ricadrà indietro -per la forza di gravità- fino al punto iniziale dove tutto era nato? Questo sarebbe “il big crunch” in opposizione al “big bang”. E qui sorgerebbe l’altra domanda: “quanti Big Crunch” ci sono stati fino adesso? Nessuno può dirlo……
Le teorie sono tante ma per adesso si è d’accordo solo su come è nato l’universo, non sulla sua fine.
Ma adesso parliamo anche del Sole che per nostra fortuna è ancora vivo e vegeto. Non possiamo dimenticarci che questo è il mese del Solstizio d’Inverno. Sei mesi fa (il 21 giugno) abbiamo solennemente accolto il Solstizio d’Estate, e adesso, il 21 dicembre, alle ore 17, la Terra attraverserà il punto del Solstizio Invernale. In questo periodo il Sole a mezzogiorno non è alto in cielo, è parecchio più basso rispetto a come era alto in estate, e per questo motivo le ombre degli oggetti e delle persone sono molto lunghe: un oggetto alto un metro fa un’ombra, per terra, lunga quasi due metri se siamo a Lampedusa, più di due metri se siamo a Roma e più di due metri e mezzo se siamo al Brennero.
Più andiamo verso il nord e più le ombre sono lunghe perché il Sole si vede sempre più basso: è questo il motivo del freddo, il Sole basso, non la distanza della Terra dal Sole, infatti il 4 gennaio la Terra si troverà al Perielio che è il punto dell’orbita più vicino al Sole.
Qui a Latina noi astrofili non perdiamo occasione per divertirci con l’astronomia perciò accoglieremo questo evento astronomico con la Festa del Solstizio d’Inverno, una bella serata di festa che faremo il 20/12, venerdì. Se qualcuno di voi -dei più vicini a Latina- volesse essere dei nostri sarebbe per tutti noi dell’Associazione Pontina di Astronomia per davvero una doppia festa e per me motivo di orgoglio.
Per questo metto qui in calce il mio telefono a vostra disposizione.
Chiudo inviando a voi tutti i miei più fervidi auguri di Buone Feste e l’augurio che il 2014 sia meno drammatico di come si preannuncia.
Personalmente auguro a me stesso che il 2014 non mi porti nulla ma almeno mi lasci quello che ho!
A tutti un caro abbraccio,
Andrea Miccoli
LE 13 COSTELLAZIONI DELLO ZODIACO
LE 13 COSTELLAZIONI DELLO ZODIACO
Cari amici ciechi ed ipovedenti,
il 23 del mese di settembre 2014, alle ore 04.00 del mattino, la nostra Terra è transitata nel punto della sua orbita che è l’ Equinozio d’Autunno.
Ormai è passato, ma siccome questa doveva essere la pillolina di settembre, ne accenniamo appena un po’ perché l’evento astronomico più rilevante di settembre è l’Equinozio d’Autunno.
In questo giorno si verificano le stesse condizioni del giorno e della notte simili all’Equinozio di Primavera e cioè 12 ore di buio e 12 ore di luce su tutta la Terra, sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale.
Da questo giorno in poi l’emisfero meridionale va incontro alla sua estate, infatti per loro questo è l’Equinozio di Primavera, le sue giornate si cominceranno ad allungare e le notti ad accorciare.
Nel nostro emisfero (nord) dato che questo è l’Equinozio d’Autunno, andiamo verso l’inverno e le ore di luce diminuiranno mentre le notti si allungheranno.
Degli equinozi abbiamo già parlato ampiamente nel mese di settembre 2013 quindi non è il caso di ripetere pari-pari le stesse cose visto che vi basta fare un semplice click al mese di settembre 2013 – pillola n° 5 – e potete rinfrescarvi tutto sull’equinozio.
Se non ce l’avete più potete andare a prendere tutto all’indirizzo che segue:
https://www.astronomiapontina.it/
Quindi, come già anticipato, vi parlo delle 13 costellazioni dello Zodiaco.
Ma prima vi do qualche informazione sulle costellazioni in generale, poi parleremo di quelle dello Zodiaco in modo particolare.
Cosa sono le costellazioni? sono gruppi di stelle che si vedono come puntini luminosi (come punte di spillo) sparsi a caso qua e là in cielo.
Quanto sono grandi le costellazioni? Diciamo che con la mano aperta e tenendo il braccio teso verso il cielo potremmo coprirne una di ampiezza media, ma per alcune non basterebbero due mani affiancate (Vergine, Idra, Orsa Maggiore, Balena, Ercole, ecc).
Quante stelle si possono vedere in ogni costellazione? In teoria anche più di cento se siamo immersi in un buio…pesto ed abbiamo una vista d’aquila, ma l’inquinamento luminoso ed atmosferico presenti nelle nostre città possono far sparire anche tutte le stelle del cielo.
Gli antichi avevano assoluto bisogno di conoscere il cielo per vivere: era la loro bussola, il loro calendario, il loro orologio.
Per poterne parlare dovevano dare un nome alle varie zone del cielo e perciò dovettero inventare le costellazioni.
Nomi ovvi in alcuni casi quando le stelle di una certa zona sono disposte in modo da richiamare alla mente la forma di qualche figura nota: come il leone, lo scorpione, il drago, il cigno, il toro, ecc. che assomigliano -in qualche modo- all’animale da cui deriva il loro nome, oppure persone come gemelli, vergine, Orione, ma anche qualche strumento come bilancia, corona, altare, ecc.
In molti altri casi invece nomi di pura fantasia come Cassiopea, Ariete, Cancro, Andromeda, Bovaro, ecc. che non hanno alcuna relazione o l’hanno in minima parte con la figura della costellazione.
Attualmente tutte le costellazioni sono 88.
In passato erano di meno perché nei mari dell’emisfero meridionale della Terra non era ancora andato nessuno.
Quando i primi esploratori cominciarono ad avventurarsi nei mari del sud, fecero la conoscenza di cieli mai visti e quindi anche di costellazioni nuove alle quali vennero dati dei nomi nuovi ed importanti per quei tempi come il sestante, la bussola, il telescopio, l’orologio, il microscopio, ecc.
Una importanza particolare è stata sempre data alle costellazioni dello Zodiaco, perché? Perché sono le uniche ad essere “attraversate” tutte e 13 dal Sole, dalla luna e dai pianeti anche se in tempi diversi.
Le altre 75 costellazioni stanno più su o più giù rispetto alle 13 dello Zodiaco.
Il Sole attraversa queste 13 costellazioni disegnando una linea che si chiama Eclittica che significa “luogo delle eclissi”.
Noi diciamo che il Sole “attraversa” le varie costellazioni zodiacali, ma in realtà tutti sappiamo che sta fermo al centro del sistema solare.
Siamo noi che gli giriamo intorno e per questo nostro movimento sappiamo che dietro di lui cambia lo sfondo dove ci sono le costellazioni dello Zodiaco.
Queste costellazioni sono sempre state lì, nessuna è stata scoperta adesso o di recente, solo erano assemblate diversamente dalle varie civiltà del passato.
Per esempio, lo Scorpione e la Bilancia, un tempo, erano una sola costellazione che si chiamava Scorpione.
In seguito sono state divise ma i nomi delle stelle sono rimasti quelli di prima, infatti le due stelle più importanti della bilancia si chiamano ancora “la chela settentrionale” e “la chela meridionale” (Zunen-el-shamali e Zuben-el-genubi) due nomi che per il loro significato fanno capire che una volta erano parte dello Scorpione.
Ma come facevano gli antichi a sapere in quale costellazione si trovava il Sole se quando in cielo c’è il Sole è impossibile vedere le stelle?
Ebbene, osservavano, di sera, la costellazione più vicina al Sole appena tramontato e la mattina dopo osservavano quale era l’ultima costellazione che si vedeva prima del sorgere del Sole, in mezzo alle due c’era quella coperta dal Sole, cioè dove si trovava il Sole.
Io uso e faccio usare la mappa dello Zodiaco, che ho chiamato IL GIROSOLE ed è un piccolo modellino (formato A4) che porto nelle scuole e regalo a chiunque me lo chiede, dove si vedono le 13 costellazioni disposte a cerchio e tutte con le date, dentro al cerchio c’è la Terra che gira intorno al Sole che sta fermo.
Tutto questo va bene ai vedenti ma noi lo abbiamo realizzato in Braille anche per i non vedenti ai quali lo daremo al seminario dell’anno prossimo.
Ma ovviamente ho pensato anche a voi che leggete. Andiamo per gradi.
Vediamo adesso perché i segni sono 12 e le costellazioni sono 13.
I segni sono 12 da quando i mesi sono diventati 12 e cioè da quando il re di Roma si chiamava Numa Pompilio (713 a.c.), prima di lui, con Romolo, i mesi erano 10 e cominciavano da marzo.
Allora settembre era per davvero il settimo mese dell’anno ed ottobre era l’ottavo e novembre il nono, ecc. e questi nomi da allora non sono più cambiati.
Con 12 mesi anche i segni dovevano essere 12: ogni persona doveva essere nata -per forza- in un mese, ad ogni mese fu assegnato un segno e quindi ad ogni persona poteva essere fatto l’oroscopo e l’oroscopo erano soldini, tanti soldini che entravano nelle tasche dei furbetti astrologi che erano antichi ma non stupidi.
Anche oggi, dopo migliaia di anni, è ancora così a dimostrazione che hanno avuto la vista lunga, molto molto lunga…..!
In quei tempi (parliamo di oltre 2000 anni fa) quando c’era solo l’astrologia come scienza del cielo, tra le date dei 12 segni e le date delle 12 costellazioni c’era anche una certa corrispondenza, oggi non è più così ed in futuro lo sarà sempre di meno.
Il motivo sta in un particolare movimento della Terra -chiamato precessione- che fa cambiare le stelle polari così come fa cambiare le costellazioni dello Zodiaco.
In pratica succede che ciascuna delle 13 costellazioni piano piano passa in ciascuno dei 12 mesi dell’anno cambiando mese ogni 2000 anni circa e tornando nella posizione iniziale dopo circa 26.000 anni, tanto dura un periodo completo.
Questo periodo si chiama anno platonico e fu scoperto da Ipparco di Nicea 150 anni prima di Cristo.
Lo so, è roba da non credere! (faccina molto stupita)
Ora diamo un’occhiata alla tredicesima costellazione e conosciamola da vicino.
Si chiama Ofiuco o Serpentario. Il suo simbolo è un vecchio che si appoggia ad un bastone intorno al quale sta attorcigliato un serpente.
Questo vecchio è un medico e si chiama Asclepio o Esculapio secondo la mitologia greca o romana.
Il bastone con uno o due serpenti attorcigliati ancora oggi è usato come simbolo nella medicina moderna.
Di Ofiuco vi accenno, brevemente, il mito:
Esculapio stava nella sua caverna (cioè il suo studio medico) quando arrivarono due soldati che trasportavano il corpo di un soldato ucciso, si chiamava Glauco.
Lo lasciarono lì ed andarono via.
Mentre Esculapio era pensieroso sul da farsi, un serpente si attorcigliava al suo bastone e tentava di salire, lui se ne accorse, buttò via il bastone ed uccise il serpente.
Subito dopo, un altro serpente entrò nella caverna, aveva in bocca un filo d’erba, strisciando s’accostò al serpente ucciso, gli pose sulla testa il filo d’erba, ed ambedue andarono subito via velocemente.
Esculapio capì quello che doveva fare: prese il filo d’erba e lo pose sulla testa di Glauco.
Anche Glauco ritornò in vita. Da allora Esculapio usò quel filo d’erba con tutti quelli che erano in fin di vita e quindi non moriva più nessuno.
Plutone, dio dell’oltretomba, non vedendo arrivare più nessuno cominciò a preoccuparsi per il suo lavoro e siccome era figlio di Giove (un raccomandato) (occhiolino), inviò un messaggio al padre: “Qua non muore più nessuno! Se non fai qualcosa per fermare quell’Esculapio finisco anch’io in cassa integrazione!”(sorriso).
E così Giove prese una saetta e la lanciò contro Esculapio che morì fulminato e fu portato in cielo dove ancora oggi si trova sotto forma di costellazione con il nome di Ofiuco (o Serpentario).
Anche il serpente è con lui: alla sua sinistra c’è la testa (càput) ed alla destra c’è la coda (càuda), questa è l’unica costellazione composta da due parti distinte e separate.
Ogni costellazione ha il suo mito anzi, i suoi miti, diversi a seconda delle varie civiltà che si sono succedute nel tempo e tutte hanno animato il cielo con personaggi e storie creati secondo la propria cultura.
Tutte le costellazioni hanno dimensioni diverse, ci sono quelle piccole e quelle grandi. Anche nello Zodiaco è così.
C’è la vergine che viene “attraversata” dal Sole in 45 giorni come vedremo qui appresso, e c’è lo scorpione che viene attraversato in meno di una settimana, ma non perché l’intera costellazione è così piccola, no, è piccolo e stretto il tratto di scorpione dove passa il Sole.
Ed ecco per voi qui di seguito le 13 costellazioni con le relative date.
Nel passaggio del Sole da una costellazione a quella successiva ho messo solo la data del giorno, non ho messo l’orario per non complicare ulteriormente il quadro con altri numeri.
Il 16 settembre il Sole entra nella Vergine,
il 31 di ottobre il Sole entra nella Bilancia,
il 23 novembre il Sole entra nello Scorpione,
il 29 novembre entra nell’Ofiuco (o Serpentario 13° costellazione),
il 18 dicembre entra nel Sagittario,
il 20 gennaio entra nel Capricorno,
il 16 febbraio entra nell’Acquario,
il 12 marzo entra nei Pesci,
il 18 aprile entra nell’Ariete,
il 14 maggio entra nel Toro,
il 21 giugno nei Gemelli,
il 20 luglio entra nel Cancro,
il 10 agosto entra nel Leone,
il 16 settembre entra nella Vergine,
e così via …
Vi lascio mentre sicuramente state cercando di scoprire a quale “costellazione” appartenete.
Buon divertimento! (sorriso).
Non fate, però, come quel bambino di quarta elementare che quando terminai la lezione sullo Zodiaco mi accorsi che piangeva.
Gli chiesi perché e lui: “ io non voglio essere Ofiuco! Io sono Sagittario, non voglio diventare Ofiuco!
Un caro saluto a tutti,
Andrea Miccoli